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Integrated thinking
Il tema della definizione di un nuovo strumento di Business Reporting, il quale include,
     oltre alle informazioni finanziarie, anche quelle quali-quantitative (non-financial)
     sulla capacità da parte delle organizzazioni di generare in modo sostenibile il valore
     e sui connessi rischi – intesi come gli esiti negativi che eventi incerti hanno sugli
     obiettivi di una organizzazione – è un argomento che negli ultimi anni sta conquistando
     una posizione sempre più elevata nell’agenda delle priorità di chi si occupa professionalmente
     di management aziendale e di analisi finanziaria.
   
  
       
   Il viaggio verso un nuovo Business Reporting
 
Il progetto “Integrated Thinking” avviato dall’International Integrated Reporting Council (IIRC) 
    il 12 Settembre 2011 con la pubblicazione del Discussion Paper “Towards Integrated Reporting
     – Communicating Value in the 21ST Century” deve essere inteso come un viaggio per la definizione
     da parte delle organizzazioni di un migliore Business Reporting che, è anche nelle ipotesi
     di lavoro di IIRC, impiegherà un paio di anni per completarsi e lo stesso Working Draft of
     the Prototype Framework presentato il 26 novembre 2012 è un documento di lavoro realizzato
     per informare gli stakeholder sugli sviluppi in corso e al quale farà seguito nel mese di
     Dicembre 2013 la versione 1.0 dell’International  Framework.
Il 16 Aprile 2013 l’evoluzione dell’International  Framework, il quale include, oltre alle
     informazioni economiche, anche quelle quali-quantitative (non-finanziarie) relative ai capitali,
     intesi sia come dotazione che come flusso, che vengono utilizzati dalle organizzazioni, quelle
     relative al suo modello di business e al processo di creazione del valore nel corso del tempo
     ha fatto un importante passo in avanti con la presentazione del Consultation Draft of the
     International  Framework.
Al centro di una organizzazione vi è il suo Business Model inteso come il sistema di elementi
     di input che sono stati scelti i quali, attraverso le attività business, vengono convertiti
     in prodotti e servizi (output) e consentono la generazione dei risultati intesi come gli impatti
     sui capitali sia quelli che sono di proprietà dell’organizzazione e sia quelli che appartengono
     ai suoi stakeholder (outcomes).
    
    A. Elementi di input: un Bilancio Integrato permette di identificare i principali elementi di input,
         di presentare una sintetica ma significativa narrazione di come sono connessi i capitali, con le
         opportunità e i rischi, la strategia e le performance finanziarie.
   
       
    B. Attività di business: al centro del modello di business vi è l’area dove vengono presentate quelle
            attività di business che concorrono alla conversione degli elementi di input in output la cui
            finalità è quella di generare valore. Queste attività possono includere i processi di ricerca
            e sviluppo, la pianificazione, progettazione, fabbricazione e distribuzione dei prodotti nonché
            l’utilizzo di competenze e conoscenze specialistiche nella fornitura di servizi, la gestione delle
            relazioni ed i servizi di post vendita.
    
    
     C. Output: il Bilancio Integrato consente di identificare sia i prodotti e servizi chiave di un’organizzazione
         che altri output, quali i sottoprodotti e gli scarti (comprese le emissioni), che devono essere identificati
         e comunicati,  a seconda della materialità delle informazioni, all’interno il modello di informativa aziendale.
    
    
     D. Outcomes: sono definiti come le conseguenze sui capitali delle attività di business e degli output di un’organizzazione. I risultati possono quindi essere:
    
    
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            interni ad un’organizzazione (ad esempio, utile/perdita, il rendimento per gli azionisti, il morale dei dipendenti e la reputazione dell’azienda) o esterni (ad esempio, i benefici che i clienti ottengono con l’acquisto dei prodotti di una organizzazione e la fruizione dei suoi servizi, la customer satisfaction, i contributi per l’economia locale attraverso una maggiore occupazione, le imposte una migliore qualità della vita e minori impatti ambientali).
        
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        positivi (cioè, si traducono in un aumento netto dei capitali e viene così creato valore) o negativi (vale a dire, si traducono in una diminuzione netta dei capitali e, quindi, diminuisce o si distrugge valore).